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19-10-2010
PAOLO DEL PRETE: SUCCESSI E TRAGUARDI DA JOVANOTTI A XENOPHIA di Belen "VJ" Helen
PAOLO DEL PRETE: SUCCESSI E TRAGUARDI DA JOVANOTTI A XENOPHIA.
Intervista a cura di Belen "VJ" Helen


BELEN "VJ" HELEN: Ciao Paolo! Nella precedente intervista abbiamo parlato dell'epoca d'oro delle discoteche e delle radio. Ti va di ripercorrere quegli anni attraverso le fasi più importanti della tua vita professionale?

PAOLO DEL PRETE: Volentieri! Vai pure!!

BELEN "VJ" HELEN: Hai mosso i tuoi primi passi nell'ambiente dello spettacolo quando avevi 8 anni. Di pari passo con i tuoi successi scolastici le tue apparizioni televisive ed i tuoi interventi radiofonici erano numerosissimi. Come hai vissuto quel periodo e soprattutto come ti sei trovato in quella situazione?

PAOLO DEL PRETE: Il periodo l'ho vissuto nella massima tranquillità, spontaneità e semplicità. A quei tempi c'era una grande richiesta di nomi nuovi e di talenti emergenti nel campo radiotelevisivo. Alcune persone mi notarono e mi misero subito alla prova in diretta durante il seguitissimo programma radiofonico "Chiamate Roma 3131" condotto da Gianni Boncompagni. Più di tre ore di trasmissione superate, a detta dello staff, brillantemente. Da quel momento in poi gli inviti a partecipare a vari programmi radiotelevisivi si moltiplicarono. Addirittura mi proposero di doppiare un film di Hollywood. Beh, a quei tempi non avevo ancora l'accento romano.....(risate).

BELEN "VJ" HELEN: Pochi anni dopo, avevi 12 anni, c'è stato il tuo ingresso nel settore musicale. E anche in questo caso sei stato subito richiestissimo, al punto che suonavi con più gruppi musicali, e non sempre lo stesso strumento.....

PAOLO DEL PRETE: Vero! Magari con un gruppo suonavo la batteria e con un altro il basso, mentre con un altro ancora le tastiere e così via. Già a quei tempi potevo dire di guadagnare parecchi soldini suonando dal vivo con le varie Bands e, pur continuando ad andare a scuola, consideravo prioritaria la mia attività musicale. Anche in questo caso è stato fondamentale il fatto che in quel periodo la ricerca di talenti da parte dei vertici del settore era arrivata al suo massimo livello. I locali, le strade e le piazze erano pieni di "talent-scouts" alla ricerca di future stars da lanciare. Bastava quindi essere bravo. Le voci giravano, arrivavano agli interessati che ti venivano ad ascoltare, magari nascosti dietro un colonna mentre ti esibivi su un palco; poi c'era il contatto, la trattativa ed il gioco era fatto. A dirlo adesso, in tempi in cui migliaia di persone si propongono e vengono ignorati, magari a favore di un paio di mediocri dementi super raccomandati, sembra incredibile. Eppure era così: se eri bravo, ti bastava esercitare la tua Arte. Tutto il resto veniva da solo! Come è giusto che sia e come dovrebbe essere sempre.

BELEN "VJ" HELEN: E il tuo ruolo di DJ? Come hai iniziato a trasmettere per radio? E a mixare in discoteca?

PAOLO DEL PRETE: Anche qui il discorso è simile al precedente. Nel 1976 a Roma aprirono le prime 3 radio private (Radio Blu, Punto Radio e Radio Castelli Romani NdR).Un giorno esco da scuola, come sempre con il mio bel pacco di dischi sotto il braccio (i libri li
tenevo nello zainetto) ed incontro Fabio Gagliardi, un mio amico che è stato sicuramente tra i pionieri nel settore dello speakeraggio e del mixing a Roma e mi propone direttamente la conduzione di un programma di musica Rock in radio, in quanto riteneva che il timbro della mia voce fosse molto "radiofonico" e la mia cultura musicale molto vasta. Accettai volentieri e da quel momento ho continuato per anni. Il mio esordio in discoteca fu invece molto più singolare. Un mio carissimo amico, Marco Fatali, dopo lunga gavetta riesce a farsi assumere come DJ in una nota discoteca di Roma. Dopo pochi giorni gli arriva la cartolina rosa, quella che ti comunicava che dopo pochi giorni avresti dovuto iniziare la naja. Quasi con le lacrime agli occhi, mi scongiurò di sostituirlo fino alla fine del servizio militare, in quanto si fidava solo di me. Alla mia naturale resistenza, in quanto non avevo mai messo un disco in un locale in vita mia, rispose facendomi un corso accellerato sulle varie tecniche. Anche in questo caso il mio provino fu dal vivo: novembre, domenica pomeriggio, ore 18, discoteca strapiena. Arriva il momento di dimostrare alla gestione del locale che sono all'altezza di diventare il DJ fisso. In pista è pieno di miei amici ed amiche. Marco, che desiderava più di tutti che io prendessi il suo posto, da sotto la cabina guidava le danze. E su ogni mixaggio l'intera platea iniziava a battere forte i piedi ritmicamente in segno di approvazione e anche per.....coprire eventuali mie "toppe" dovute all'emozione. Finisco la mia ora di prova e i gestori del locale, entusiasti, si presentano con il contratto da firmare con la possibilità da parte mia di decidere la cifra che avrei dovuto avere per le mie prestazioni.

BELEN "VJ" HELEN: Divertente! E poi?

PAOLO DEL PRETE: Marco andò a fare il militare, io iniziai a lavorare tutte le sere in discoteca, oltre al sabato e alla domenica pomeriggio. Nel giro si iniziò a parlare molto di questo musicista rockettaro che all'improvviso ha esordito come DJ senza alcuna gavetta, e a molti la cosa non stava bene. Spesso nel locale entravano persone, mandate da "terzi", per infastidirmi durante le mie performance; ma quando si resero conto della mia personalità già a quei tempi molto professionale, della mia buona tecnica e soprattutto della mia imperturbabilità di fronte alle loro provocazioni ben presto la finirono; e con tutti loro, nonchè con i relativi "mandanti", diventammo grandi amici! Quando poi Marco tornò dalla naja, mi ritrovò ancora nella discoteca nella quale mi aveva lasciato per tenergli il posto; ma già dal giorno dopo mi aspettavano i gestori di uno dei locali più rinomati del periodo. E ho continuato così per più di 25 anni, in Italia e all'estero!!

BELEN "VJ" HELEN: Ed il tuo ingresso nel settore discografico?

PAOLO DEL PRETE: Sempre in quel periodo iniziarono a nascere un po' dappertutto numerose etichette discografiche specializzate in musica da discoteca. A Roma ne nacquero due particolarmente prolifiche e storiche: la Best Record di Claudio Casalini e la Full Time di Claudio Donato. Era fisiologico che io, DJ ed inoltre polistrumentista (Paolo Del Prete già a quei tempi suonava basso, chitarra, tastiere, percussioni e batteria ed era anche arrangiatore ed esperto di mixaggio live e recording NdR), iniziassi a collaborare con tali strutture. In particolare, furono per me determinanti alcune produzioni realizzate per varie label del giro della Best Record, con la quale a quei tempi collaboravano mostri sacri come i fratelli Paolo e Pietro Micioni, Mike Francis, Ivana Spagna, P.Lion, Gazebo, Ryan Paris, Natasha King ecc. E per la Italo Disco fu boom a livello mondiale!


BELEN "VJ" HELEN: Quel periodo è stato il massimo del top per le discoteche europee e per la musica dance made in Italy. E tu l'hai vissuto da protagonista ed in maniera iper attiva!Fu in quegli anni che diventasti amico di tantissime star, vecchie e nuove. Tra queste vorrei citare Lorenzo Cherubini. Sappiamo infatti che "Jovanotti", in realtà, era un gruppo musicale nel quale Lorenzo cantava e tu suonavi il basso......

PAOLO DEL PRETE: Vero! Nel 1986 Luca Cucchetti, con cui ero molto amico, trasmetteva a Radio Jolly, e mi chiedeva spesso di accompagnarlo durante lo svolgimento del suo programma. Tramite lui ho conosciuto diversi speakers, molti dei quali tutt'ora in attività, facenti parte del medesimo staff: Roberta Coletti (oggi a Radio Globo NdR), Maria Laura Veneziano (oggi Rai 2 NdR) e questo Lorenzo Cherubini, sempre incravattato e schizzato, fissato con la musica e che avrebbe dato qualsiasi cosa per sfondare. Spesso mi ha intervistato, chiedendomi consigli sull'ingresso nel campo discografico ed altri di ordine tecnico. Fino a che un giorno gli viene in mente questa idea, realizza un'autoproduzione da lui finanziata contenente un pezzo scritto da Elvio Moratto ("Walking", in seguito diventata famosa come spot del profumo "Pop 84") e crea questo staff di musicisti chiamandoli "Jovanotti". Rimase il disco, che inizialmente stentò un po' a decollare, rimase Jovanotti ma non tutto il resto: io me ne andai in Germania, dove rimasi quasi 5 anni, gli altri ognuno per la sua strada.

BELEN "VJ" HELEN: Che ne pensi del successo di Lorenzo?

PAOLO DEL PRETE: Ne sono contentissimo per lui! Ci teneva molto, ha fatto di tutto per ottenerlo. Si è impegnato, ha imparato a suonare e a comporre, anche se come cantante rimane una grande pippa; certo, non è l'unico cantante italiano ad essere stonato, ma un cantante stonato dovrebbe essere una bestemmia. E tornando al suo successo, ogni cosa ha il suo prezzo, i suoi compromessi, le sue regole. E lui a tutto questo si è attenuto. Posso comunque tranquillamente affermare che, senza fare nomi, conosco tante persone molto più brave e talentuose di lui, che non hanno raggiunto i suoi livelli esclusivamente perchè non hanno voluto "abbassare la testa" e perchè preferiscono la libertà di espressione piuttosto che il servilismo. E tra questi ci sono molti miei amici. Da questo punto di vista io preferisco loro.

BELEN "VJ" HELEN: Ci sarebbero ancora tanti argomenti da trattare: le tue esperienze all'estero, i tuoi libri, la tua militanza politica, il tuo percorso spirituale, la tua attività didattica....argomenti di enorme interesse per gli appassionati. Ma purtroppo siamo in chiusura. E vorrei chiudere tornando a tempi più recenti: XenophiA. Piacciono le vostre canzoni, la vostra immagine, il vostro messaggio, le vostre creazioni artistiche; ma soprattutto piace il vostro stile, la votra filosofia. Ce ne vuoi parlare?

PAOLO DEL PRETE: Quando mi resi conto dell'enorme potenziale e del talento di Maria Giovanna (De Santis NdR) decidemmo di creare il progetto XenophiA. Iniziammo con la creazione di emblemi e di uno stile grafico particolare, che rappresentasse ciò che eravamo dentro. Ma il vero esordio attivo e artisticamente concreto ci fu con le prime canzoni da noi composte e realizzate. Fino a quel momento, essendo cresciuto nel settore discografico, avevo sempre un po' strizzato l'occhio ai trend musicali dei vari periodi, agli accorgimenti tecnico arrangiativi alla moda e al lato commerciale della situazione. Ho invece deciso di girare definitivamente pagina, ed abbiamo cominciato a comporre seguendo semplicemente le nostre emozioni, le nostre idee, il nostro umore. E così è successo che un giorno ci capitava di scrivere una canzone dance in lingua inglese, il giorno dopo una rock-metal in italiano, il giorno dopo ancora rap in tedesco, fino a brani strumentali contenenti brevi frasi in latino......così, come ci sentivamo, come ci andava! La stessa cosa valeva per tutto il resto: Maria Giovanna con le sue creazioni artistiche segue semplicemente il suo gusto e le sue ispirazioni interiori, così come le nostre grafiche, anche per ciò che riguarda la promotion, non hanno limiti tecnici o stilistico-scolastici: facciamo come ci pare e piace, in tutto! Questa è la nostra filosofia: la libertà è Sacra, e va utilizzata creativamente, costruttivamente, concretamente. Con Arte, con Sacralità, con Spirito Sovrannaturale. Al di sopra di ogni sistema, di ogni materialismo, di ogni forma di schiavitù borghese e popolare. Se poi questo piace anche alla gente, bene: sappiamo che apprezzano ciò che veramente siamo, non quello che facciamo finta di essere per piacergli. Ed è tutta un'altra storia!!!

BELEN "VJ" HELEN: Parola sante, degne di un Mito! Resterei ore intere ad ascoltarti...ma siccome bisogna concludere ti chiedo un ultimo favore: sembra che sia in arrivo un tuo progetto solista molto particolare...anzi due: il tuo esordio completamente "solo" ti vedrà impegnato infatti in prima persona in due progetti che saranno profondamente innovativi e avranno caratteristiche fuori dal comune...puoi regalare ai nostri ascoltatori qualche altro particolare in piu' su questi interessanti progetti?

PAOLO DEL PRETE: Molto volentieri! Il primo progetto, che presto sarà pubblicato in esclusiva da Jamendo, lo avevo già in testa da tempo e l'ho realizzato in tutta calma nelle pause tra una serata ed una session in studio: si tratta di un album concept strumentale intitolato "War against". Il secondo progetto invece è di più ampio respiro e prevede la distribuzione a livello mondiale di alcuni singoli da me realizzati che, pur restando nell'ambito prettamente dance, saranno molto innovativi sia nei contenuti che nel sound. Questo ultimo progetto, gestito dalla label internazionale Music Control che mi ha dato totalmente carta bianca dal punto di vista artistico, partirà con un singolo intitolato "I Believe" che come tutte le canzoni facenti parte di questi due progetti è interamente composto, interpretato, suonato, arrangiato e mixato da me. Seguiranno poi altri singoli sempre basati sulla medesima impostazione tecnica, ma che saranno diversissimi tra loro dal punto di vista artistico - musicale. Nel realizzarli ho seguito una sola regola: fare quello che sentivo, tirare fuori da dentro di me tutte le influenze e le esperienze accumulate in anni di attività nel campo musicale e spirituale, facendo fluire note e suoni come l'acqua che scaturisce da una sorgente.....anche dal punto di vista personale mi sento molto soddisfatto di questa situazione.

BELEN "VJ" HELEN: Otterrai sicuramente un enorme successo Paolo. Come in tutto ciò che hai fatto, perchè sei un Genio e perchè te lo meriti. Grazie Paolo, e torna presto!

PAOLO DEL PRETE: Volentieri cara! Grazie a voi.....presto!!

Belen "VJ" Helen


Belen "VJ" Helen
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